Che fine hanno fatto gli incentivi per la “piccola mobilità”?
di Roberta PavanelloLa lista di mobilità è quella particolare lista dove potevano iscriversi i lavoratori licenziati durante le procedure di licenziamento collettivo e individuale per riduzioni di lavoro e crisi aziendale.
La lista di mobilità è quella particolare lista dove potevano iscriversi i lavoratori licenziati durante le procedure di licenziamento collettivo e individuale per riduzioni di lavoro e crisi aziendale. L’iscrizione in lista consentiva al lavoratore licenziato per motivi legati al cattivo andamento dell’azienda, di risultare appetibile nel mercato del lavoro. Tale lavoratore portava infatti in dote al datore di lavoro il beneficio di uno sgravio contributivo molto importante a livello economico. Lo Stato otteneva un triplice risultato:
– consentiva più facilmente la ricollocazione del lavoratore licenziato durante una crisi;
– conseguiva un gettito fiscale in quanto il soggetto rioccupandosi avrebbe pagato le imposte;
– consentiva ai datori di lavoro di sopportare, per un periodo, un costo del lavoro inferiore al normale.
Il sistema ha funzionato molto bene, considerato che la lista di mobilità (ed i relativi sgravi) dapprima prevista solo per i licenziati dalle grandi aziende, è stata successivamente estesa anche ai licenziati per riduzione di lavoro nelle aziende di minori dimensioni.
Questa estensione fu prevista in via sperimentale per l’anno 1993. Per tutti gli anni successivi e fino al 2012 tale estensione fu prorogata di anno in anno.
La legge finanziaria per il 2013, contrariamente a quanto si aspettavano tutti gli addetti ai lavori, non ha previsto la consueta proroga della lista di mobilità limitatamente ai licenziati per riduzione di lavoro dalle piccole imprese. Dal 1 gennaio di quest’anno questi non hanno potuto iscriversi nella lista e di conseguenza i datori di lavoro non hanno potuto beneficiare di alcuna agevolazione contributiva.
Si è creata una disparità di trattamento quindi fra i licenziati delle grandi aziende (che ancora posso iscriversi in lista ed essere portatori di sgravi contributivi) e quelli licenziati dalla piccole imprese.
Tutto questo succedeva con straordinario tempismo proprio durante un grave periodo di crisi economica nel nostro paese, con molte aziende in procinto di licenziare il proprio personale.
Le lamentele si sono levate da più parti, e di conseguenza, per limitare il malcontento, il legislatore ha previsto l’erogazione di un incentivo molto più modesto per i datori di lavoro che assumono i lavoratori licenziati dalla piccole imprese. Peccato che alla data (oggi è il 2/12/2013) dopo quasi 12 mesi dalla mancata proroga dell’agevolazione, ancora il beneficio non è fruibile in quanto l’istituto di previdenza non ha ancora diramato la circolare esplicativa per richiedere il beneficio!