Rassegna fiscale del 17 gennaio 2014

di Monica Ruocco
17 Gennaio 2014

Pubblichiamo rassegna fiscale giornaliera tratta dalla rivista telematica “FISCAL FOCUS”

Gli immobili sfitti tornano a pagare l’Irpef

Tra le diverse novità apportate dalla Legge di Stabilità 2014, L. n.147/2013, è necessario porre la nostra attenzione su una norma che è passata purtroppo in sordina, anche a causa dello sbandieramento mediatico dedicato alla IUC e alle sue componenti di IMU, TASI e TARI. Nessun mezzo di informazione ha ancora sottolineato quanto sia, invece, deleteria la norma introdotta dall’art.1 comma 717 della L. 147/2013, la quale, andando a modificare l’art. 9, co. 9 del D.Lgs. n. 23/2011, stabilisce che: “fermo restando quanto previsto dai periodi precedenti, il reddito degli immobili ad uso abitativo non locati situati nello stesso comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione principale, assoggettati all’imposta municipale propria, concorre alla formazione della base imponibile dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali nella misura del cinquanta per cento”. Viene apportata una modifica sostanziale alla tassazione fondiaria rispetto al 2012: viene reintrodotta la tassazione Irpef sul 50 % della rendita catastale, già dal 2013 (quindi, con effetti già nella prossima dichiarazione dei redditi – Unico PF 2014), per gli immobili abitativi non locati situati nello stesso comune nel quale si trova l’abitazione principale del possessore.

“Torna l’Irpef sulle case sfitte,fatta eccezione per le case di villeggiatura e le abitazioni di origine” in Fiscal Focus – Rivista telematica

Cassazione. Il liquidatore di una società: non può trascurare l’accertamento già notificato alla compagine finale di liquidazione

È legittima l’azione di responsabilità nei confronti del liquidatore della società in caso di omesso pagamento del debito verso l’Erario, se l’ufficio dimostra la sussistenza della certezza legale del tributo all’atto dell’esercizio dell’azione. Spetta al liquidatore provare l’inesistenza o l’incertezza del debito (Cassazione, ordinanza 179/2014). La controversia attiene la corretta interpretazione delle disposizioni previste nell’articolo 36 del D.P.R. 602/1973, che disciplina la responsabilità “sussidiaria” di amministratori, liquidatori e soci di soggetti Ires. Relativamente ai liquidatori, la norma dispone la loro responsabilità personale relativamente all’Ires non adempiuta dalla società, nel caso in cui essi soddisfino crediti di ordine inferiore a quelli tributari o assegnino beni ai soci o associati senza avere prima soddisfatto i crediti tributari: tale responsabilità è “commisurata all’importo dei crediti di imposta che avrebbero trovato capienza in sede di graduazione dei crediti”. In questo modo, il legislatore tributario ha previsto che i rappresentanti della società rispondono in proprio, nel precipuo caso in cui distraggano i beni e le attività dell’ente che rappresentano per fini diversi dal pagamento dei debiti tributari. In tal caso, essi, pur rimanendo estranei al debito d’imposta, che resta obbligazione dell’ente quale propria manifestazione di capacità contributiva, ne diventano comunque responsabili in ragione del loro operato e limitatamente alla misura della distrazione, congiuntamente alla graduazione dei crediti. I giudici di secondo grado avevano motivato la propria decisione stabilendo che, affinché fosse esperibile l’azione a responsabilità nei confronti dei liquidatori, l’avviso di accertamento dovesse essere passato in giudicato “all’atto del deposito finale di liquidazione”: in tal modo, infatti, il credito tributario si sarebbe manifestato “certo e definitivo” al momento in cui il liquidatore avesse provveduto a effettuare il riparto a favore dei creditori sociali. I giudici di legittimità hanno contestato nel merito tale assunto, avallando sul punto le censure dell’Amministrazione finanziaria. La Suprema corte ha affermato, infatti, che la legittimità dell’azione di responsabilità nei confronti dei liquidatori (articolo 36 del D.P.R. 602/1973) è garantita allorquando, al momento in cui è esercitata, sussista “la condizione della certezza legale del tributo”.

E. Marvulli “Liquidatore di società responsabile se c’è certezza legale del tributo” in fiscooggi-Rivista telematica

Burocrazia: da Fisco ed edilizia le maggiori complicazioni

Gli adempimenti fiscali e le difficoltà burocratiche nel settore dell’edilizia sono quelli che cittadini ed imprese vivono con maggiore difficoltà. Sono questi i primi risultati della consultazione pubblica on line “Le 100 procedure più complicate da semplificare” lanciata dal Ministero della Pubblica Amministrazione e che resterà aperta fino al 20 gennaio allo scopo di raccogliere le indicazioni degli utenti per snellire il carico burocratico che grava su cittadini ed imprese. Nei confronti del Fisco le imprese lamentano il numero eccessivo di adempimenti nell’anno: spesometro, IVA, sostituto d’imposta, dichiarazioni IVA e Unico, tenuta dei registri contabili. Per quanto riguarda l’edilizia le critiche si appuntano sui tempi lunghi delle procedure per il permesso di costruire e per il rilascio di autorizzazioni e nulla osta, sulla documentazione per gli appalti, sulle caratteristiche (richiesta, durata, modalità di invio) del DURC e sugli adempimenti formali per la sicurezza sul lavoro, come la tenuta del registro infortuni, i controlli sulle attrezzature e la formazione dei dipendenti. Calcolo delle tasse sulla casa e sui servizi, bollo auto, successioni, registrazione dei contratti di affitto sono le principali spine nel fianco dei cittadini, che vorrebbero anche una semplificazione nelle procedure per la scelta del medico di base, per l’esenzione dal ticket e per il riconoscimento dei permessi legati alla disabilità. I cittadini chiedono inoltre di poter utilizzare nei pagamenti alla P.A. gli stessi strumenti utilizzati per i pagamenti tra privati: carta di credito, bancomat, home banking.

“Burocrazia” in Fiscal Focus – Rivista telematica