Auto elettriche: per le colonnine, bonus all’80% fino ad 8mila euro

di Alessandro Boatto
09 Ottobre 2023

Sbloccati gli incentivi per gli impianti di ricarica domestici per auto elettriche.
Dote di 80 milioni per condomini (incentivo più alto) e privati (tetto a 1.500 euro).
Dal 19 ottobre domande per le spese del 2022, a novembre per il 2023.

La norma

Un pacchetto di decreti sblocca, dopo una lunga impasse, gli incentivi per gli impianti di ricarica domestici per le auto elettriche.
I contributi previsti sono pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture di ricarica, come colonnine e dispositivi a parete (wall box).
Il limite massimo del contributo è di 1.500 euro per gli utenti privati e di 8mila euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali.
Le risorse messe a disposizione sono pari a 80milioni e sono equamente distribuite tra i due anni di validità della misura, 2022 e 2023 (40 milioni ciascuno).
Ma le spese ammissibili si riferiscono a periodi differenti.
Per il 2022, infatti, vale l’acquisto e la relativa posa in opera, a partire dal 4 ottobre 2022 e fino al 31 dicembre
Per il 2023 è considerato l’intero anno.
Diverse anche le finestre per presentare domanda
Dal 19 ottobre al 2 novembre per le operazioni del 2022 e da novembre per quelle del 2023 (un ulteriore decreto definirà le date esatte).
Di certo, il ritardo con cui arrivano al traguardo i provvedimenti potrà porre non pochi problemi a chi sarà chiamato a recuperare oggi documentazione relativa a interventi del 2022, che sono incentivati retroattivamente.

Le spese

Il primo dei decreti chiarisce innanzitutto quali sono le spese ammissibili, per le quali è obbligatorio il pagamento tracciabile.
Oltre a quelle per l’acquisto e la messa in opera dell’infrastruttura di ricarica, sono comprese le spese di progettazione, direzioni lavori, sicurezza e collaudi e i costi per la connessione alla rete elettrica mentre sono esclusi quelli per terreni e immobili, per autorizzazioni varie e per imposte e tasse.
Le colonnine o le wall box devono essere nuove di fabbrica, di potenza standard, collocate in aree nella piena disponibilità del beneficiario.
Inoltre il provvedimento chiarisce che le infrastrutture devono essere di esclusivo uso privato nel caso di persone fisiche e di esclusivo utilizzo dei condòmini se l’incentivo è per parti comuni degli edifici condominiali.

Le domande

Ogni soggetto, tramite l’identità digitale Spid, potrà presentare una sola istanza.
Ci sarà una valutazione a sportello con comunicazione del momento in cui finiscono le risorse disponibili e a quel punto l’ammissione all’istruttoria avverrà secondo l’ordine cronologico di presentazione.
Avvantaggiato dunque chi sarà più veloce a completare la procedura.
Il sistema informatico richiederà di allegare una serie di documenti.
Ad esempio gli estratti del conto corrente usato per pagare le fatture, la certificazione di conformità rilasciata da un installatore e, nel caso di condomini, la delibera assembleare di autorizzazione dei lavori sulle parti comuni.
Per ogni domanda presentata, il sistema verificherà che non ci siano altre istanze allo stesso nome e la disponibilità effettiva delle risorse e solo dopo rilascerà una ricevuta di registrazione.
Entro 90 giorni dalla data di chiusura dello sportello, il ministero emanerà il decreto di concessione ed erogazione in base all’ordine cronologico di ricezione.