Beni Industria 4.0: una grande opportunità

di Alessandro Boatto
31 Marzo 2021

Avete mai sentito dire che al giorno d’oggi siamo sempre tutti connessi?
Al di là dell’accezione positiva o negativa che si può attribuire ad una tale affermazione, ce n’è una variante che a me piace molto di più ed è la seguente: siamo tutti interconnessi.

Ed il motivo di questa preferenza è presto spiegato, con due semplici parole.
Anzi, una parola e un numero: INDUSTRIA 4.0
Ne avete mai sentito parlare?

In breve, si tratta di un’agevolazione fiscale concessa a fronte di investimenti in una particolare tipologia di beni, che si traduce in un credito d’imposta che può raggiungere il 50% del valore dell’investimento.
Mica male verrebbe da dire..

La norma è di quelle da far sobbalzare dalla sedia e le prime normalissime reazioni di fronte a disposizioni così fortemente agevolative sono, nell’ordine, le seguenti:
1) chissà che caratteristiche fantascientifiche dovranno possedere questi beni per poter usufruire di una così forte agevolazione?
2) La mia piccola media impresa non utilizzerà mai attrezzature rientranti in questa vantaggiosa disciplina. Ma proprio qui si cela l’errore.

Errore del quale potremmo in futuro pentirci amaramente.

Perché leggendo bene la norma ci si accorge che il legislatore stavolta ha tessuto maglie piuttosto larghe che permettono di infilarsi agevolmente ed ottenere un credito d’imposta del 50% anche per investimenti in beni che al primo impatto potrebbero apparire normalissimi (e non 4.0…)
Ma andiamo con ordine e ritorniamo rapidamente sulla disciplina in questione.

L’agevolazione riguarda gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, esclusi i veicoli parzialmente deducibili, i beni materiali strumentali con un coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%, i fabbricati e le costruzioni.

Per i beni materiali acquistati dal 16.11.2020 al 31.12.2021, il credito d’imposta è pari al 50% dell’investimento.

Tali beni devono avere le caratteristiche elencate nelle Tabelle A e B della Legge 232/2016.
Ma quali sono queste caratteristiche? Quali sono i beni agevolabili?
Proviamo a spiegarlo semplicemente, anche con degli esempi, superando uno alla volta i tre step previsti dalla norma.

Primo step.

Tra i beni agevolabili rientrano ad, esempio, le “macchine per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali o delle materie prime”, piuttosto che i “robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot” e molte altre tipologie di beni.
Concetti e definizioni come possiamo notare, molto ampi e di conseguenza “ostacolo” non insormontabile.

Secondo step.

Questi beni devono essere dotati di queste caratteristiche:
1) Controllo mediante CNC e/o PLC
2) Interconnessione ai sistemi informatici dell’impresa;
3) Integrazione automatizzata con il sistema aziendale o altre macchine del ciclo produttivo;
4) Interfaccia uomo macchina semplice ed intuitivo;
5) Rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza e salute del lavoro.
Anche in questo caso, le caratteristiche richieste sono abbastanza generiche e spesso facilmente raggiungibili.

E arriviamo quindi all’ultimo step.

I beni devono possedere almeno 2 tra una lunga serie di caratteristiche che li rendano assimilabili o integrabili a sistemi cyberfisici.

Qualche esempio?
Devono possedere sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi, piuttosto che sistemi di controllo da remoto, monitoraggio continuo dei processi di lavoro, sistemi di tracciamento della qualità del prodotto o del processo produttivo, e così via.
Ed anche l’ultimo ostacolo non appare, per alcune tipologie di investimenti, così difficile da superare.

Insomma, semplificando al massimo tutti questi concetti e provando a tradurli un’unica parola, tali beni devono essere INTERCONESSI al sistema aziendale.
Bene.

Ora che abbiamo più chiaro come funziona questa norma serve un ultimo sforzo.
Uno sforzo quasi di fantasia oserei dire.

Perché sono certo che si concentriamo e pensiamo a qualche investimento che abbiamo in mente di fare (nonostante il momento complicato che tutte le imprese stanno vivendo), sono certo che in molti di questi riusciamo ad intravedere le caratteristiche utili ad accedere a questo credito d’imposta.

E se proprio noi non riusciamo noi ad intravederle, possiamo chiedere consiglio ai fornitori di questi beni che ci possono aiutare ad illuminarci e ad avere accesso a questa disciplina.

Il consiglio: almeno provarci.
Perché, parafrasando il grande Domenico Modugno, penso che un agevolazione così non ritorni mai più..