Bonus edilizia: cosa cambia e cosa si rischia

di Alessandro Boatto
12 Novembre 2021

La premessa è d’obbligo: stiamo ancora parlando di bozze.

Ma una cosa è certa.Con la Finanziaria in lavorazione in parlamento, qualcosa cambierà.
Se i bonus tradizionali (ristrutturazione ed ecobonus) vanno incontro all’ennesima proroga con i medesimi limiti, qualche modifica dovrebbe esserci sul fronte del superbonus 110%.

L’interrogativo principale è collegato all’orizzonte temporale delle attuali condizioni che, ad oggi, sono (semplificando) il 30.06.2022 per tutti ed il 31.12.2022 per i condomini.

Ci sono molte ipotesi sul piatto ma l’unica certezza, ad oggi, sarà il cosiddetto decalage, cioè la riduzione delle percentuali di credito d’imposta (si parla del 70% per il 2024 ed il 65% per il 2023). Chi il decalage lo ha già subito è il bonus facciate che mai come in questi giorni è al centro della cronaca per svariati motivi.

Iniziamo dai punti fermi (o quasi).

Per il 2022 la percentuale di detrazione scende dal 90% al 60% il che, tenendo conto che per alcune settimane sembrava il bonus dovesse completamente sparire, può sembrare una buona notizia.
In realtà di buono c’è poco ed il motivo è presto spiegato.

Il bonus facciate è infatti un bonus che potremmo definire “semplice”.
Troppo semplice.

Nessun tetto di spesa, nessun controllo di congruità dei costi, nessuna verifica da parte dei professionisti (esattamente l’opposto del bonus 110%).

Tutto questo ha trasformato il bonus facciate in uno strumento talvolta utilizzato per mettere in piedi situazioni di frode, con operazioni gonfiate o completamente inesistenti.
Il governo ha quindi deciso di correre ai ripari. Come?

Estendendo il visto di conformità a tutti i bonus edilizi se questi sono oggetto di cessione o sconto in fattura escludendo quindi il solo caso in cui il contribuente utilizzi il bonus in detrazione.
E a rendere tutto ancora più complicato sono i tempi di decorrenza di queste novità contenute in un decreto-legge ribattezzato “antifrode”.

Sembra infatti che questa sia immediata.

Come fare allora per tutti gli sconti in fattura già concessi ma per i quali non sono ancora state ultimate le pratiche di comunicazione e cessione?

Il rischio è di una sospensione totale in attesa degli appositi modelli e dell’aggiornamento delle relative piattaforme digitali. Si attendono chiarimenti nelle prossime ore.