Forfettari: pochi giorni alla fattura elettronica

di Alessandro Boatto
24 Giugno 2022

Mancano ormai pochi giorni all’avvio della fatturazione elettronica anche per i forfettari.
Dal prossimo 1° luglio scatta, infatti, l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i contribuenti che applicano il regime forfettario e che hanno conseguito, nel 2021, ricavi o compensi (ragguagliati ad anno) superiori a 25mila euro.
Per tutti gli altri, l’obbligo scatterà dal prossimo 1° gennaio 2024.

Come possiamo prepararci nel migliore dei modi a questo nuovo adempimento?
Quali sono le cose principali a cui prestare attenzione?

Anzitutto una premessa.
Qualche anno fa, quando la fattura elettronica è arrivata a stravolgere questo mondo, moltissimi addetti ai lavori erano follemente disperati, salvo poi, a distanza di poco tempo, benedire l’avvento di questo strumento.

Niente paura quindi.
Serve solo un minimo di attenzione su alcune situazioni da gestire.

La prima riguarda la numerazione.
L’obbligo di emissione della fattura in formato elettronico non comporta variazioni nella numerazione, né l’obbligo di tenuta di registri diversi.
L’Agenzia ha già chiarito in passato che la numerazione delle fatture elettroniche e di quelle analogiche può proseguire ininterrottamente, a condizione che sia garantita l’identificazione univoca della fattura, indipendentemente dalla natura, cartacea o elettronica, della stessa.
Quindi, alla prima fattura da emettere a partire dal prossimo 1° luglio potrà essere dato il numero immediatamente successivo all’ultima emessa in formato cartaceo.

C’è poi il tema della conservazione.
Perché le fatture elettroniche devono essere conservate elettronicamente.
La conservazione elettronica non è la semplice memorizzazione su Pc del file della fattura, ma un processo regolamentato che garantisce, negli anni di non perdere mai le fatture, riuscire sempre a leggerle e, soprattutto, poter recuperare in qualsiasi momento l’originale del documento.
L’agenzia delle Entrate, sul portale “Fatture e Corrispettivi”, rende disponibile un servizio di conservazione gratuita che potrebbe essere l’ideale in questo momento.

Ma torniamo un attimo sulla soglia dei ricavi.
L’obbligo di fatturazione elettronica scatta per i contribuenti che nel 2021 hanno conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25mila euro.
Per determinare l’importo si tiene conto del regime contabile applicato nell’anno precedente.
Ad esempio, nel caso di esercizio di più attività, sarà necessario assumere la somma dei ricavi e dei compensi relativi a tutte le attività esercitate e ragguagliare tale risultato alla porzione d’anno in cui si sono esercitate le attività, se queste fossero iniziate nel corso del 2021.
Se poi l’attività in regime forfetario è iniziata nel 2022, mancano evidentemente le condizioni per superare la soglia sul 2021, per cui non sorge l’obbligo della fatturazione elettronica.

Un ultimo aspetto su cui va posta un po’ di attenzione è l’imposta di bollo.
Sulle fatture dei contribuenti forfettari, infatti, continua ad essere dovuta, anche se elettronica.
Nella fattura si dovrà indicare che il bollo è assolto con modalità elettronica e poi provvedere al versamento mediante la funzionalità web del portale “Fatture e Corrispettivi” dell’agenzia delle Entrate.
Il termine per il versamento è l’ultimo giorno del secondo mese successivo a quello del trimestre, quindi 31 maggio, 30 settembre, 30 novembre e 28 febbraio.
Se l’importo dovuto per il primo trimestre non supera i 250 euro, il versamento può essere eseguito entro il 30 settembre e se l’importo dovuto complessivamente per il primo e secondo trimestre non supera i 250 euro, il versamento può essere eseguito entro il 30 novembre.

Buona fattura elettronica a tutti.