Fringe benefit fino a 3mila euro per i dipendenti con figli a carico

di Alessandro Boatto
07 Maggio 2023

Aumentata la soglia esente da imposta in caso di erogazione di beni e servizi

Fringe benefit esenti da imposta fino a 3mila euro ai dipendenti con figli a carico, compresi quelli nati da relazioni extraconiugali.
E’ questa una delle principali novità introdotte dall’articolo 40 del decreto Lavoro (Dl 48/2023) a sostegno dei lavoratori.

La misura

Per il periodo di imposta 2023 non sono imponibili i valori delle erogazioni di beni e servizi, fino all’ammontare di 3mila euro, nonché le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro ai lavoratori stessi per il pagamento delle utenze domestiche dell’acqua, dell’energia elettrica e del gas.

A chi si rivolge

L’agevolazione riguarda i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico (compresi quelli nati fuori del matrimoni e i figli adottivi o affidati).
La norma chiarisce anche la convivenza del nuovo limite di 3mila euro con la vecchia soglia di 258,23 euro.
Quest’ultima continua ad essere applicata ai lavoratori che non hanno figli a carico.
Infatti, da una parte, per i lavoratori dipendenti che abbiano figli fiscalmente a carico, la soglia di esenzione delle erogazioni in natura viene elevata fino a 3mila euro per il periodo di imposta 2023.
Al contempo, resta salva la disciplina ordinaria, secondo la quale non concorre a formare il reddito del dipendente il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore a 258,23 euro nel periodo d’imposta.

A cosa prestare attenzione

Se il valore delle erogazioni dovesse risultare superiore al citato limite, lo stesso concorre interamente a formare il reddito.
Pertanto, l’eventuale sforamento del plafond, comporta l’annullamento totale del beneficio.

Cosa si intende per fiscalmente a carico

La norma circoscrive l’ambito di applicazione ai dipendenti con figli fiscalmente a carico, ossia con figli che abbiano un reddito complessivo fino a 2.840,51 euro nel periodo di imposta, o 4mila euro se di età non superiore a 24 anni, al lordo degli oneri deducibili.
Operativamente, l’agevolazione si può applicare solo se il lavoratore dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto e indica il codice fiscale dei figli.