Le multe arrivano via PEC

di Alessandro Boatto
07 Luglio 2023

Stop a messi comunali, vigili, postini e file allo sportello raccomandate.
Dal 6 luglio il Fisco e tutte le altre amministrazioni pubbliche potranno rintracciarci anche online.

La novità

Parte la banca dati degli indirizzi PEC delle persone fisiche, Inad.
Dal 6 luglio per i cittadini che si sono già iscritti e per i professionisti (inseriti in modo automatico), le notifiche di multe, cartelle esattoriali, rimborsi fiscali e gran parte delle altre comunicazioni della PA arriveranno all’indirizzo di posta elettronica comunicato.
E le comunicazioni inviate a quel domicilio digitale varranno come notifica ai fini legali.
In pratica, la classica raccomandata con ricevuta di ritorno potrebbe pian piano scomparire se l’adesione dei cittadini avverrà su larga scala.

Chi è già iscritto

Quel che è certo che solo i professionisti iscritti ad Albi ed elenchi si troveranno inseriti in Inad in automatico.
Per loro infatti l’obbligo di indicare un indirizzo PEC è in vigore già da anni e tutte le mail certificate sono contenute in un elenco (Ini-Pec) gestito dal ministero delle Imprese e del made in Italy.
Ad oggi sono oltre 2,4 milioni gli indirizzi PEC comunicati da 1.760 Ordini e collegi professionali.
A cui vanno aggiunti 4,9 milioni di PEC del registro imprese appartenenti a società e imprese individuali.
Con il travaso automatico saranno, con ogni probabilità, questi a popolare in modo massiccio Inad in fase di avvio.

L’Inad

Ma a cosa serve Inad?

Con questa banca dati le amministrazioni potranno cercare la PEC del cittadino a cui notificare gli atti, in modo immediato e sicuro.
La notifica con valore legale vale per tutti gli atti della PA: le multe quindi, ma anche, a vantaggio del cittadino, i rimborsi fiscali.
Fanno eccezione gli atti dei processi civile, penale, amministrativo e tributario e gli atti di esproprio.

Come iscriversi

Il cittadino che vuole ricevere via PEC le notifiche deve registrare la propria posta certificata a Inad (https://domiciliodigitale.gov.it) accedendo con SPID, carta identità elettronica o Carta nazionale dei servizi.

Primo passo

La banca dati dei domicili digitali è il primo passo di un processo più complesso, avviato con il PNRR, che darà il via alla Piattaforma per la notifica digitale, un’infrastruttura tecnologica gestita da PagoPa su cui viaggeranno le notifiche di atti, provvedimenti e comunicazioni a valore legale della Pubblica amministrazione a regime.
L’obiettivo finale fissato dal PNRR al 2026 è che buona parte utilizzino questa piattaforma per le proprie notifiche.
E che gli interessati possano trovare lì tutti gli atti ufficiali che li riguardano.

Il postino suona sempre due volte

La citazione cinematografica quindi, non sarà più attuale.
D’ora in poi bisognerà stare molto attenti all’App su smartphone o tablet della propria posta elettronica certificata.
Perché chi effettua la scelta, dovrà assumersi le conseguenze nel senso che non potrà eventualmente contestare una mancata notifica se non ha controllato nella propria casella di posta elettronica certificata.