Le prestazioni occasionali tornano in tabacchino
di Alessandro Boatto
Gli “ex voucher”, oggi rientranti nell’ambito delle prestazioni occasionali, tornano a trovare spazio presso le tabaccherie.
Questa è una delle rilevanti novità contenuta nella legge di conversione del DL 48/2023.
La situazione
Già il decreto Lavoro aveva introdotto migliorie finalizzate a rendere più facile l’utilizzo di tale strumento in alcuni settori legati al turismo, andando in scia a quanto già fatto dalla legge di bilancio 2023, che aveva cercato, con modifiche “chirurgiche”, di allargare i vincoli normativi ed economici che hanno reso complesso il ricorso a entrambe le tipologie di strumento, ossia il Libretto Famiglia, riservato ai privati per alcune specifiche attività, e il contratto per prestazione occasionale, utilizzato dalle imprese a determinate condizioni.
I nuovi limiti
La disciplina delle prestazioni occasionali prevede un tetto ai compensi che complessivamente ciascun lavoratore può conseguire e uno ai compensi tra medesimo lavoratore e utilizzatore, rispettivamente pari a 5mila euro e 2.500 euro.
La norma fissa anche un limite, sempre complessivo, che ciascun utilizzatore può erogare con riferimento alla totalità dei lavoratori impiegati.
In particolare viene innalzata a 10mila euro quest’ultima soglia (prima pari a 5mila euro), permettendo ai committenti di raddoppiare la capacità di ricorso a tali prestazioni, con il coinvolgimento però di nuovi lavoratori, atteso il permanere del limite nel singolo rapporto pari a 2.500 euro.
La stessa norma, ha ulteriormente elevato a 15mila euro la soglia per gli utilizzatori che operano nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento.
I datori di lavoro che operano in tali ambiti potranno, quindi, contare su ulteriori 5mila euro per impiegare nuovi lavoratori, ricorrendo, date le attività che hanno natura imprenditoriale, al contratto per prestazione occasionale.
Il libretto famiglia
La legge di conversione si è dedicata anche all’altra tipologia di prestazione occasionale, rappresentata dal Libretto Famiglia.
Tale strumento, fermi restando i limiti economici sopra richiamati, è riservato prevalentemente ai privati (oltre alle società e associazioni sportive) per specifiche attività, ossia piccoli lavori domestici, compresi lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione, assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità e insegnamento privato supplementare, nonché i servizi resi dagli steward.
Ciascun Libretto Famiglia contiene titoli di pagamento, il cui valore nominale è fissato in 10 euro per un’ora di lavoro.
Il ritorno delle tabaccherie
Fino al 3 luglio 2023, il Libretto poteva essere acquistato esclusivamente attraverso la piattaforma informatica INPS o presso gli Uffici Postali, mentre dal 4 luglio è invece possibile recarsi anche presso le rivendite di generi di monopolio: una soluzione sicuramente più pratica e flessibile che aveva fatto la fortuna degli ex voucher.
Vi sono novità importanti anche per quanto concerne la fase di incasso, questa volta valevoli sia per i soggetti impiegati mediante Libretto famiglia che per quelli gestiti attraverso il contratto per prestazione occasionale.
Di norma i lavoratori, trascorsi 15 giorni dalla fine del mese successivo a quello nel quale è stata svolta la prestazione consuntivata dall’utilizzatore, incassano il compenso mediante accredito su conto corrente, preventivamente registrato su piattaforma INPS. Su richiesta del lavoratore è possibile ottenere il compenso anche presso qualsiasi ufficio postale, esibendo apposito mandato di pagamento, generato dalla piattaforma INPS e rilasciato dall’utilizzatore.
Ora l’incasso mediante tale modalità potrà avvenire anche presso le tabaccherie.
I limiti dimensionali dell’impresa
Va ricordato che per tutti gli altri utilizzatori la legge di bilancio 2023, sempre in ottica di semplificazione, ha aumentato fino a 10 dipendenti l’organico dei datori di lavoro che potranno fare ricorso al contratto per prestazione occasionale, eliminando anche il riferimento al settore turistico, che, sempre nel limite dei 10 dipendenti, potrà utilizzare il contratto per prestazione occasionale senza vincoli di natura soggettiva per i lavoratori impiegati.