Pagamenti elettronici 2023: le agevolazioni
di Alessandro Boatto
Se sei un esercente nel settore dell’impresa, dell’arte o delle professioni con ricavi e compensi fino a 400.000 euro nel 2022, puoi beneficiare di un credito d’imposta del 30% sulle commissioni addebitate per le transazioni elettroniche.
A quali commissioni si applica?
L’agevolazione si applica a tutte le commissioni relative alle vendite di beni e ai servizi offerti ai consumatori finali.
Sono compresi i pagamenti con carte di credito, debito o prepagate emesse da operatori finanziari, così come altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili.
Come si utilizza il credito d’imposta?
Puoi utilizzare il credito d’imposta come compensazione tramite F24, a partire dal mese successivo a quello in cui hai sostenuto le spese.
Tutto ciò che devi fare è presentare il modello F24 utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, inserendo il codice tributo “6916”.
Si pagano delle imposte su questa agevolazione?
Il beneficio non concorre alla formazione del tuo reddito.
E il vantaggio è doppio.
Si deducono i costi al 100% e non si tassa questo “rimborso” del 30%.
Attenzione però.
Il tutto deve essere dichiarato nella tua dichiarazione dei redditi indicando il credito d’imposta nell’anno in cui viene maturato e nelle dichiarazioni dei redditi dei periodi successivi fino a quando non viene utilizzato completamente.
E il credito d’imposta al 100% di cui si è sentito parlare?
Il credito d’imposta al 100% sulle commissioni maturate nel periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 riguardava le transazioni eseguite tramite strumenti di pagamento elettronico “evoluti”.
La norma non è stata prorogata e pertanto non è più applicabile.