Ripartenza? Serve una solida pianificazione finanziaria

di Alessandro Boatto
11 Giugno 2021

Rimangono ancora 5 giorni per chiedere alla banca la proroga delle moratorie sui mutui.
Il decreto Sostegni bis prevede, infatti, la possibilità di prolungare la sospensione fino al 31 dicembre 2021, attraverso una comunicazione al proprio istituto di credito (anche via mail) da inviare entro il prossimo 15 giugno.

La scelta è particolarmente importante perché se l’emergenza pandemica sembra lentamente rientrare, è ancora ben presente la situazione di incertezza che avvolge molte imprese.

Gli aiuti introdotti dal governo hanno mitigato (più o meno in base al settore e alle situazioni soggettive) l’effetto della crisi, ma c’è un problema che, seppur posticipato, preoccupa molti imprenditori:
la ripresa dei rimborsi delle rate dei finanziamenti.

Le moratorie bancarie sono state di certo un aiuto ma non sono un contributo a fondo perduto: al termine della moratoria, infatti, le imprese saranno chiamate a rimborsare nuovamente le rate.

Che si scelga di ricominciare a rimborsare i finanziamenti dal prossimo mese piuttosto che di usufruire della nuova proroga fino al 31 dicembre 2021 o ancora, di ristrutturare i debiti attraverso l’allungamento del prestito con conseguente riduzione della rata, il venir meno della moratoria è un momento cruciale.

È evidente, quindi, la grande attenzione che deve essere rivolta al tema della pianificazione finanziaria.

L’obiettivo è quello di ottimizzare l’utilizzo della liquidità corrente, impiegare in modo efficiente gli eventuali nuovi finanziamenti ottenuti e instaurare un dialogo solido e costante con il mondo bancario.

Per fare tutto questo è necessario predisporre degli strumenti utili al monitoraggio della gestione finanziaria ma soprattutto, quello che va compiuto, è un cambiamento “culturale”.
Serve passare dall’ottica “consuntiva” nella quale si esamina e si verifica l’andamento dell’impresa a posteriori (come è andato lo scorso anno? Come è andato l’ultimo trimestre?) ad un’ottica “previsionale” nella quale si prevede e si pianifica l’andamento futuro dell’impresa e successivamente, attraverso l’analisi dei risultati raggiunti rispetto a quelli preventivati, si adottano le necessarie misure correttive.

Parole come pianificazione finanziaria, budget di tesoreria, cash flow, fabbisogno finanziario, devono pertanto entrare nel linguaggio comune di gran parte delle realtà imprenditoriali.

Se in questo contesto aggiungiamo il “Codice della Crisi” che entrerà in vigore nel mese di settembre e obbligherà le imprese a monitorare costantemente molti indici, tra i quali quelli legati alla sostenibilità dei debiti e degli oneri finanziari, allo scopo di rilevare tempestivamente eventuali squilibri, emerge inequivocabile una considerazione: il tempo della “navigazione a vista” è terminato.

Serve prevedere gli scenari che si potranno verificare nei prossimi mesi e adottare le misure più utili ad affrontarli.
Come fare tutto ciò?

Ci si deve convincere dell’importanza della pianificazione e fare lavoro di squadra con i propri professionisti al fine di fornire all’impresa un adeguato assetto organizzativo e amministrativo-contabile, fondamentale per schierare tutti gli strumenti necessari.
È senza dubbio una sfida difficile, ma una cosa è sicura: possiamo vincerla.