Superbonus 110%: è corsa contro il tempo per il 30%
di Alessandro Boatto
È una vera e propria corsa contro il tempo, quella per raggiungere il 30% dei lavori eseguiti entro il 30 settembre 2022, da parte delle persone fisiche che eseguono interventi su villette e unità indipendenti.
Raggiungere l’obiettivo è fondamentale: significa, infatti, guadagnare la proroga del Superbonus 110% fino al 31 dicembre.
Diversamente, il superbonus spetta solo per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022.
Abbastanza chiaro e lineare.
Ma come fare ad accertare il raggiungimento del 30%?
Ovviamente la norma non lo dice (sarebbe troppo bello, no?) quindi dobbiamo lavorare d’ingegno.
Tra gli strumenti utilizzabili potremmo ricorrere ad un’autocertificazione del direttore dei lavori, basata per esempio, su dei rilievi fotografici, la copia delle bolle, delle fatture, ecc.
Sul punto un consiglio.
Per dare data certa al tutto e provare che lo stato dei lavori sia antecedente al 30.09.2022 (immaginate il caso di un controllo tra qualche anno) potrebbe essere cosa buona e giusta un bello scambio di PEC tra tecnico e committente, così da sigillare il tutto per il futuro.
Ma c’è un’altra grana da risolvere, sempre collegata al raggiungimento del 30% dei lavori.
Come eseguo questo calcolo?
In questo caso l’Agenzia è stata magnanima ed ha affermato che il raggiungimento si può calcolare, discrezionalmente, sulla totalità dei lavori da eseguire piuttosto che sui soli lavori rientranti nel Superbonus.
Rimane il dubbio sulle spese professionali ma l’apertura dell’Agenzia per una volta è semplificatrice e pro-contribuente.
Attenzione però, perché quello appena discusso non è l’unico requisito da rispettare.
Perché dal 1° ottobre la corsa riprende e deve portare all’ultimazione dei lavori entro il 31 dicembre 2022. Va detto che in questo caso una via di fuga c’è ed è quella che accomuna tutti i bonus edili delle persone fisiche.
Si chiama “principio di cassa” ed è quello secondo il quale si ha diritto all’agevolazione in base alla spesa sostenuta nell’anno, a prescindere dall’esecuzione effettiva dei lavori.
Quindi, se vi doveste trovare in questa situazione (raggiungimento della soglia del 30% entro il 30 settembre ma mancata ultimazione dei lavori al 31 dicembre) sarà sufficiente anticipare i pagamenti per godere del bonus al 110%.
Salvo fidarsi delle ditte esecutrici.
Ora però immaginiamo l’ipotesi più nefasta: il mancato raggiungimento del requisito al prossimo 30 settembre.
Che alternative ci sono?
Non molte a dire il vero.
Se non quelle di dirottare il tutto sui bonus minori che sono stati prorogati, alle regole attuali, sino a tutto il 2024.
È chiaro però, che le percentuali delle agevolazioni diminuiscono notevolmente e che le spese a quel punto, con esclusione di quelle he godono di un autonomo tetto di spesa, devono rispettare il limite massimo di 96.000 euro.
Il consiglio? Correre.