Superbonus: dal 2024 passa al 70% e si ferma per le unifamiliari
di Alessandro Boatto
La famosissima quanto discussa agevolazione viene fortemente ridimensionata e la convenienza diminuisce.
Nessuna proroga in arrivo
Si procederà, quindi, seguendo il calendario già definito dai precedenti esecutivi, con un sostanziale ridimensionamento del superbonus.
Senza modifiche all’assetto normativo in vigore, infatti, il superbonus per come lo abbiamo finora conosciuto è destinato a sparire dal 2024.
Gli immobili indipendenti
Per villette e case unifamiliari, l’agevolazione sarà cancellata, anche nella versione 2023 che, rispetto all’originale, era già depotenziata e limitata ai soli redditi più bassi.
Il 2023
Nell’anno in corso, si sono accavallate due discipline.
In primo luogo, quella relativa a chi aveva raggiunto almeno il 30% di avanzamento lavori al 30 settembre 2022.
Per loro il termine per sfruttare ancora il 110% è stato spostato fino a dicembre di quest’anno.
In aggiunta, c’era il regime di chi ha avviato i lavori nel corso del 2023.
Per questi cantieri, su villette e unifamiliari c’era un superbonus al 90%, legato però ad alcuni requisiti.
Si poteva intervenire solo sull’abitazione principale e solo per chi avesse un reddito non superiore a 15mila euro, calcolato in base al quoziente familiare.
Entrambe le opzioni non saranno più attive dal prossimo anno.
Nel 2024 il superbonus per queste unità non sarà riproposto.
I condomini
Resterà, invece, il superbonus nei condomini.
In questo caso, l’agevolazione nel 2023 era al 90%, fatti salvi gli interventi che avevano ancora a disposizione la coda del 110% perché in corso a novembre del 2022.
A partire dal 2024 cambia tutto, ancora una volta.
L’agevolazione scenderà al 70%, per poi passare al 65% l’anno successivo.
A questo proposito, va sempre tenuto a mente che, per questi sconti, si guarda sempre al momento di effettuazione delle spese, cioè al pagamento dei bonifici.
Quindi, tutto ciò che non viene pagato entro il 31 dicembre, sconterà un’agevolazione più bassa.
Il confronto con gli altri bonus
Il superbonus viene pertanto normalizzato e rientra in un livello di sconto fiscale ridotto e più simile ad altri incentivi già presenti nel nostro sistema.
Come, per esempio, l’ecobonus per i lavori più pesanti, che può arrivare fino al 75%.
Allo stesso modo, il bonus barriere architettoniche, tocca la quota del 75%.
Mentre il sismabonus arriva fino all’85%.
Tutti sconti che diventano potenzialmente più appetibili del superbonus.
La proroga
In questo quadro, assistiamo in questi giorni a continue richieste di proroga, almeno per i cantieri già avviati.
Richieste, al momento, inascoltate.
Chi ha un cantiere in corso rischia quindi di trovarsi spiazzato e subire un passaggio ad aliquote meno convenienti.